Dal Vangelo secondo Marco 14, 1-15, 47
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Mi fermo un pò…
Quello di Gesù sulla croce è un grido-invocazione di dolore, di sofferenza;
è una richiesta di aiuto… È un grido che esprime un abbandono, una tremenda solitudine, una ingiusta sofferenza.
Un grido di tanti, che come un’eco continua anche oggi, nella nostra storia, è il grido di quanti fuggono dai loro paesi perché affamati, dalla guerra, dalla violenza, è il grido dell’umanità ferita in quel anziano solo, in chi è ammalato, in chi è senza lavoro, è il grido dei giovani che vedono un futuro incerto, il grido di chi è perseguitato a causa della fede … Quante grida![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Parlo con Dio
Dio mio, quante grida in questo nostro mondo!
grida che io non sento, perché soffocate da tante cose
che creano confusione attorno e dentro di me.
Oggi tu mi inviti ad ascoltare le tante grida di dolore,
perché sono gli echi di quello di Gesù sulla croce.
Faccio silenzio mentre guardo la croce e Gesù crocifisso.
e capisco che devo imparare a mettermi in ascolto
del tuo grido Gesù e del dolore dell’umanità.
Amen[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]